Alto appennino Tosco-Emiliano

A cavallo tra la Toscana e l’Emilia Romagna il Parco dell’Appennino tosco-emiliano ha un’estensione di oltre 26mila ettari, comprende 13 comuni che fanno parte delle province di Lucca, Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia e vanta una serie di straordinari ambienti naturali. Si va dai Passi della Cisa e delle Forbici, a vette che superano i 2000 metri come il Monte Cusna , l’Alpe di Succiso e il Monte Pardo, a foreste e crinali boscosi, ai laghi e alle praterie in alta quota, a terreni rocciosi (sul versante emiliano svetta l’arcigna Pietra di Bismantova), a cascate e torrenti. Intere zone di questo territorio sono dei veri e propri giardini botanici naturali, luoghi nei quali vivono molte specie di animali, dal lupo, al cervo, al capriolo, le aquile reali.

E’ un luogo ideale per chi ama la natura, il relax e le attività’ sportive, dal trekking al rafting, allo sci, alle passeggiate con le ciaspole tra l’altro. Sono infatti molte le strutture che propongono attività’ sportive puntando su prodotti e prezzi assai competitivi. Anche l’Unesco ha “notato” questo territorio facendolo rientrare nel MaB (Man and the Biosphere), un programma scientifico intergovernativo per sostenere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile.

Questa parte d’Italia forma una sorta di cerniera fra la Pianura Padana, il mare della Toscana e a est verso il mare Adriatico. Una zona strategica sulla quale correva anche il fronte (la Linea Gotica che si estendeva per oltre 300 chilometri da Massa Carrara a Rimini) durante l’ultima guerra mondiale. I Nazisti sfruttarono le avversità’ della montagna per rallentare l’avanzata degli Alleati e, a partire dall’8 settembre del ’43, i partigiani organizzarono in questi boschi la Resistenza. Passeggiando in questi boschi troverete traccia di tutto ciò’: bunker diroccati, ma anche lapidi di eccidi, fucilazioni e battaglie. Una terra da sempre di transito, di passaggio verso il mare, di commerci più’ o meno legali, anche una strada di fede, passa da queste parti anche un tratto della Via Francigena.

Un luogo ricco di storia e di tradizioni gastronomiche che stanno a metà’ fra i gusti e i sapori della pianura e quelli della montagna. Si va dalla terre d’origine del parmigiano reggiano e del prosciutto di Parma che a Langhirano trova la sua cattedrale . Impossibile non visitare uno dei famosi stabilimenti di lavorazione e stagionatura! Troverete anche un bel museo del Risorgimento e il Castello di Torrechiara poco fuori dal paese.

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Questo territorio e’ cosparso di piccoli borghi che preservano un notevole interesse storico e architetto tonico. Alcuni hanno subito eccellenti ristrutturazioni, sono luoghi di pace e tradizioni contadine dove passare vacanze ecologiche, sportive e rilassanti. Ventasso, ad esempio ha un vasto territorio e una forte tradizione turistica in quanto comprende località’ sia estive che invernali; la piccola località’ sciistica di Ventasso Laghi e’ attrezzata non solo con piste da sci ma con una pista da fondo, uno snowpark; si organizzano gite notturne con le ciaspole ed escursioni in slitta trainata da cani husky.

Monchio delle Corti sorge alle pendici di boschi di castagni e querce e’ un luogo ideale per appassionati escursionisti; da qui si raggiungono le cime più’ elevate del crinale ricco di laghi di origine glaciale. La frazione di Valditacca e’ interessante come architettura: costruita con le case addossate le une alle altre per riparare dalle intemperie (vento forte e nevicate abbondanti); le case sono in sasso con portali scolpiti e vicoli in pietra arenaria. Tutt’intorno al paese si notano alcune caratteristiche testimonianze del paesaggio agricolo montano dell’Appennino: piccoli appezzamenti di terreno coltivati, prati recintati dove ancor oggi pascolano greggi più o meno grandi di pecore che qui costituiscono fonte di reddito (ottimi i formaggi della zona), o branchi di cavalli lasciati allo stato semi-brado.

Questa e’ una terra di laghi (e’ qui infatti il Parco dei Cento Laghi) di cui il Lago Santo (81.500 metri quadrati di superficie) e’ il più’ vasto lago glaciale della zona e uno dei maggiori di tutto l’Appennino settentrionale. E’ situato a 1500 metri di altezza nel comune di Corniglio; sulle sue sponde il Rifugio Mariotti (costruito dal Cai per dare rifugio agli escursionisti) dispone di 42 posti letto e di una cucina. Sulle sponde del lago e’ possibile pescare (e’ necessario essere in possesso oltre che della licenza di pesca di un tesserino regionale rilasciato dagli enti comunali e di un permesso da richiedere sulle sponde del lago. Da non perdere una gita alla Piana del Lagdei (1250 metri di altitudine), incorniciata da boschi di faggi e conifere; ampi prati, zone di torbiera, piccoli ruscelli e sentieri che conducono ai luoghi più’ suggestivi dell’Appennino: itinerari semplici, da effettuare anche con bambini e tappa ideale per passeggiate a cavallo o in mountain bike. Il Rifugio propone annualmente un calendario di visite guidate, visite naturalistiche, attività’ di educazione ambientale e animazione per i bambini e…. ululati e chiacchierate notturne con i lupi!

Non abbiamo dimenticato l’aspetto gastronomico….qui troverete solo prodotti genuini, prodotti in zona; dal prosciutto di Parma e il parmigiano reggiano di cui abbiamo parlato al pecorino, alla ricotta ancora calda, al miele degli alveari che troverete un po’ ovunque, a carni appena macellate, le uova fresche, oltre ai prodotti del bosco e sottobosco: lamponi, mirtilli, more, funghi, castagne… Tutto poi cucinato nelle piccole trattorie della zona in modo semplice, secondo le vecchie tradizioni. Il tutto innaffiato da buon vino, spesso prodotto in piccole quantità’ dai produttori locali.

Insomma una vacanza per chi ama i gusti antichi, fuori dai circuiti turistici che, pochi chilometri più’ in là’, trovano i luoghi dell’alta Toscana (Versilia) e della bassa Liguria (Cinque Terre e Golfo dei Poeti).